Riflessioni sulla composizione dell’Organismo di Vigilanza dopo l’art. 30 del D.Lgs. 81/08

L’articolo 30 del D. Lgs. 81/2008

L’art. 30 del D.Lgs. 81/08 ha introdotto una definizione più esplicita del modello esimente nel caso di reati presupposto relativi all’art. 25-septies del D.Lgs. 231/01.

Il testo dell’articolo (primi quattro commi) recita infatti così:

1. Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica di cui al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, deve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema aziendale per l’adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi:

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Dieci risposte sul D.Lgs. 231/01 (Legge 231)

Un problema di molti: il D. Lgs. 231/01

Sempre più aziende si chiedono se, in questi tempi di crisi, valga la pena e cosa significhi adeguarsi al D. Lgs. 231/01.

Abbiamo pensato di presentare le risposte alle domande più comuni in forma di “decalogo”.

1. COS’È LA LEGGE 231/01?

Il D. Lgs. 231/01 (e le sue successive modifiche e integrazioni) stabilisce che se un dipendente dell’Azienda (che deve essere una persona giuridica o assimilata) commette un reato tra quelli inclusi in una data lista (i cosiddetti reati presupposto) e l’Azienda ne trae vantaggio, (o aveva interesse che venissero commessi) allora essa può essere sanzionata.

Attenzione: una sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che il D.Lgs. 231/01 è applicabile anche alle imprese individuali!

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